Streamer completa la sfida impossibile di FromSoftware dopo due anni
I giochi di Software sono rinomati per la loro alta difficoltà, un fatto ben illustrato dagli oltre 1.000 morti di Streamer Kai Cenat nella sua ricerca per completare Elden Ring. Questo sfondo rende i risultati di coloro che affrontano sfide ancora più grandi ancora più impressionanti. Inserisci Dinossindgeil, uno streamer che ha inciso il suo nome nella storia dei giochi diventando la prima persona a conquistare la sfida di God Run 3 SL1, una formidabile impresa che richiede il completamento di sette titoli da software in successione senza livellare o subire alcun danno.
Il viaggio di Dinossindgeil a questo risultato monumentale ha attraversato quasi due anni. Il culmine dei suoi sforzi è arrivato quando ha vinto il capo finale, Soul of Cinder, in Dark Souls III. Soprattutto dal momento, non riuscì a contenere le sue emozioni e scoppiò in lacrime, una testimonianza dell'intensità e della dedizione necessarie per una tale sfida. Il dio Run 3 SL1 è salutato come la sfida più estenuante all'interno della comunità Fromsoftware, chiedendo ai giocatori di completare sette partite consecutivamente senza salire di livello o subire un singolo colpo. Le regole non perdonano: qualsiasi danno subito significa ricoprire l'intera corsa di nuovo, indipendentemente dal progresso.
Per raggiungere questo obiettivo, Dinossindgeil ha affrontato un numero immenso di tentativi. Una battuta d'arresto particolarmente straziante si è verificata nell'estate del 2024, quando un insetto in Dark Souls II-una freccia che tagliava un muro-lo costrinse a riavviare, nonostante avesse già conquistato Elden Ring e Dark Souls I. Tale è la natura di questa sfida: imponibile e esigente.
Il mondo dei giochi anticipa con impazienza la risposta di From Software a questo notevole risultato. Ciò che è innegabile, tuttavia, è che Dinossindgeil non solo ha superato una delle sfide più scoraggianti nei giochi, ma ha anche ottenuto uno status leggendario negli annali della storia dei giochi.





